Valeggio ha festeggiato il 25 Aprile
Il 25 aprile 2024 Valeggio sul Mincio ha celebrato il 79° Anniversario della Liberazione nazionale dall’occupazione nazifascista. Un toccante momento che ha unito alle autorità presenti le varie componenti associative del territorio: le associazioni d’arma e l’associazione 25 aprile. Come da tradizione, presso la baita degli Alpini nel parco Ichenhausen, dopo l’alzabandiera e la celebrazione della messa in onore ai caduti, tutti i partecipanti hanno sfilato per deporre la prima corona al monumento ai Ragazzi del ’99, in ricordo alle giovani vittime della Prima guerra mondiale e la seconda corona al Monumento ai Caduti al parco della Rimembranza. La manifestazione è stata accompagnata dal Corpo musicale di Dossobuono, che ha interpretato dall’Inno nazionale al Silenzio.
Il presidente dell’associazione 25 aprile di Valeggio, Roberto Mattiazzi, ha ricordato il significato della giornata del 25 aprile, una giornata di festa per gli italiani che hanno riconquistato la “libertà” di vivere e di essere cittadini nella propria nazione. Si è soffermato su alcune vicende storiche che hanno caratterizzato la nostra storia italiana. Un ricordo particolare lo ha rivolto al generale dei Carabinieri Filippo Caruso, comandante del Fronte clandestino di Liberazione di Roma, che negli anni dell’occupazione ha contribuito a tenere unita l’Arma dei Carabinieri, in un momento difficile sotto l’occupazione tedesca.
Mattiazzi ha ricordato anche il colonnello Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo, anche lui comandante del Fronte clandestino dell’Esercito, martire delle Fosse Ardeatine e medaglia d’oro al valor militare, due figure che hanno tenuto unito in quel periodo molti militari, privi di comando e sparsi nel territorio occupato, inseguiti dalle forze tedesche, interessate a farli arruolare nelle proprie file o destinarli nei campi di concentramento. Le loro gesta eroiche hanno contribuito a salvare molte vite di ebrei perseguitati, sia nascondendoli fisicamente nelle strutture di fortuna sia procurando loro documenti falsi per attraversare il confine.
Un pensiero è stato dedicato agli scout detti “Aquile Randage” che sempre in quel periodo storico hanno aiutato molte le famiglie perseguitate ad attraversare il confine per raggiungere la vicina Svizzera. Il loro esempio ci fa comprendere come sia importante difendere il valore della vita, conquistata con grande sacrificio di molte vite umane.
Il commissario prefettizio ha ringraziato il presidente dell’associazione 25 aprile per le belle parole dedicate a grandi uomini del passato e ha sottolineato i valori contenuti nella nostra Costituzione italiana, madre di tutte le leggi e del nostro agire. Un pensiero viene rivolto ai giovani invitandoli a soffermare i propri pensieri sui principi che hanno ispirato la liberazione dalla tirannia e che ancora oggi sono attuali nello scacchiere geopolitico internazionale.
“L’antidoto per un presente e un futuro di pace è quello di rifuggire ogni forma di odio ed intolleranza condannando i totalitarismi di ogni latitudine”, ha concluso così il commissario Loizzo.